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Gianni Rogliatti in Wetzlar

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Nel 1960, Gianni Rogliatti, storico del marchio Leitz, si reca per la prima volta con la sua mitica Fiat 600 a Wetzlar, località nota per essere il luogo in cui fu ideata e realizzata la  fotocamera Leica.
Fu il primo di una lunga serie di visite  che gli offrirono l'occasione di creare in breve tempo dei solidi rapporti e delle grandi amicizie.
La stessa famiglia Leitz, per circa tre decenni, fu particolarmente affezionata alla figura di Gianni Rogliatti, a cui più volte venne data la possibilità di alloggiare presso la loro grande e storica abitazione di Wetzlar.
 
 
Per ricordare tutto questo, ho realizzato un "book" con una ventina di vere foto in formato 13x18 tratte direttamente dalle diapositive che furono eseguite in vari anni dallo stesso Rogliatti.
Sfogliandolo, si potranno facilmente riconoscere personaggi noti come Theo Kisselbach, Georg Mann, Elsie Leitz figlia di Ernst Leitz II e luoghi storici di Wetzlar in cui Rogliatti amava farsi ritrarre.
Il book storico-fotografico è realizzato con una pregiata rilegatura in tela di colore bordeaux di formato 25x25 cm. e riporta in copertina la riproduzione della firma di Gianni Rogliatti, impressa su tessuto bianco.
Le prime tre copie di questa particolare realizzazione sono state donate alla Leica Historica Germany per essere battute all'annuale asta benefica, dove hanno riscosso un inaspettato successo.
Sono ancora disponibili alcune copie numerate di questa limitata edizione che può essere richiesta direttamente al mio indirizzo email al costo di 85 euro + spedizione.
 
 
 


Una Reporter abbandonata

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 Una Leica Reporter in condizioni particolarmente disastrate, presentata per la vendita su un noto sito di aste on-line, ha attratto immediatamente la mia attenzione. Le fotografie illustrano sufficientemente le pessime condizioni estetiche. Malgrado il deterioramento, si può ancora leggere sulla calotta superiore il numero di matricola 349048, che dai dati di fabbrica risaliamo facilmente alla sua produzione del 1940. Il suo aspetto particolarmente vissuto, mi ha spinto a richiedere qualche informazione del suo ritrovamento allo stesso autore, che gentilmente mi ha inviato la sua testimonianza.

La fotocamera è dotata di un singolare attacco a baionetta per le ottiche, che si differenzia dal consueto attacco a vite degli obiettivi Leica dell'epoca. L'obiettivo della fotocamera non è stato rinvenuto e per il momento rimane il mistero per quale tipo di applicazione fosse impiegato questo modello di Leica Reporter. La ricerca continua...




 

 

I boschi accanto a Berlino sono la mia meta. Negli anni avrò percorso quei sentieri non so quante volte. Passando sul sentiero, ad un certo punto, notai qualcosa di bianco che stonava tremendamente con le varie tonalità di verde del bosco. Avvicinandomi, vidi che altro non erano che un mucchio di ceramiche abbandonate ormai da tempo nel terreno smosso dal passaggio di qualche cinghiale in ricerca di cibo.
Con la punta del mio bastone, avvicinandomi a quel misero ritrovamento, cominciai a rovistare nel mucchio. Alcuni pezzi mostravano vecchi decori sbiaditi, risalenti probabilmente ad un epoca molto lontana. E in mezzo a tutto quel bianco sporco notai una vecchia macchina fotografica.
Per alcuni sicuramente altro non sarà che un pezzo di metallo arrugginito e sporco. Per altri ancora, un oggetto così inutile o deteriorato da esser finito in una vecchia discarica abusiva degli anni ’40 o ’50, in mezzo a suppellettili di porcellana e bottiglie rotte.
Ma quel pezzo di metallo per me era un ritrovamento importante, che aveva immediatamente scatenato tutta una serie di possibili illazioni su come e perché fosse finito lì, abbandonato nel bosco.
 
 

 


 
 
 
 
 


Le Leica colorate per una buona causa

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Pur non essendo un grande estimatore di Leica celebrative, ovvero di tutte quelle realizzazioni di fotocamere Leica “vestite” con effigi e materiali differenti dalle produzioni di serie, mi preme segnalare qui una simpatica iniziativa della casa tedesca.
 
Nel 2014, la Leica ha incaricato una piccola scuola primaria di Dortmund di sfogare la propria creatività su modelli in carta di Leica M, appositamente realizzati per essere colorati dai piccoli alunni e composti in forma tridimensionale.
Il risultato è stato sorprendente: sono state eseguite 140 piccole opere, che sono state esposte per lungo tempo nella sede espositiva della Leica AG Leitz Wetzlar Park.
 
Tra esse, due opere sono state selezionate per essere riprodotte su due vere Leica M (Leica M no.4889418 e Leica M-E no.3333535), che saranno battute alla prossima asta di giugno 2015 dalla casa d’aste WestLicth di Vienna. I proventi saranno devoluti all’organizzazione no profit Kinderlachen (http://kinderlachen.de/)
 
Le due ralizzazioni finali ispirate dalle due piccole opere realizzate dalla scolaresca di Dortmund (Germania)

 
 








 

 
 
 

 

La voce di Ernst Leitz II

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La decisione di produrre la fotocamera Leica non fu semplice, anzi, la maggioranza di coloro che fu incaricata di dare un'opinione ne era contraria. Fu così che Ernst Leitz II ruppe gli indugi, prendendo lui stesso la responsabilità di produrre la macchina fotografica della Leitz.
Nel piccolo video che segue è possibile sentire la testimonianza dalla vera voce di Ernst Leitz II. Nell'audio spiega come si è svolta la giornata in cui egli decise di produrre la fotocamera Leica.


 

 
 
Per praticità, riporto la traduzione del suo racconto in italiano e in lingua inglese.



“Venne il giorno in cui abbiamo dovuto decidere se produrre la fotocamera. Ho radunato un gruppo di miei collaboratori, scelti tra coloro che potevano avere qualche conoscenza in materia di fotografia,  ma la maggior parte di loro era contraria all’idea. Abbiamo discusso per tre ore e mezza, fino a mezzogiorno, e non avevamo ancora preso alcuna decisione. Alcuni di essi  mi sostenevano, e alla fine ho detto: “ è tardi, sono le 12:30… abbiamo intenzione di porre la parola fine a questa vicenda e a questo punto prendo io la decisione: …. Diamo una possibilità alla sua realizzazione”

                                                Ernst Leitz II


 

"Then came the day when we had to decide whether we should manufacture the device. I called a group of our people together, people who know something about photography, and most of them were against the idea. We talked for 3 1/2 hours, until midday, and we had not come to a decision. A few of the supported me, and them I said:  "now it's late, it in 12:30.. We are going to end this now. I have made my decision: we will take a chance on it."

                                                 Ernst Leitz II

 
 
 

CALENDARIO 2016

The black list

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All'inizio degli anni  '80, negli archivi Leitz-Leica è stato rinvenuto un documento realizzato negli anni '30 che raccoglie tutte quelle fotocamere Leica che sono state oggette di furto o smarrimento.
Sicuramente un documento analogo  veniva consegnato a tutti i rivenditori Leica per allertarli su eventuali "avvistamenti" che potessero permettere al legittimo proprietario di ritornare in possesso della sua amata fotocamera.
Un servizio, quello offerto della Leitz, che conferma la cura e l'attenzione che veniva rivolta ai propri clienti.
Il lungo elenco, che ritrovate integralmente in queste pagine, è aggiornato al 1 Ottobre 1939, e non ho informazioni se fu ripreso anche dopo il periodo bellico.
In esso sono trascritte 2173 matricole di fotocamere Leica, ma per un ignoto motivo non sono menzionati i numeri seriali degli obiettivi.
Analizzando i numeri, è interessante trovare apparecchi che oggi hanno un alto valore storico, oltre che collezionistico. Tra essi tre matricole appartengono ad altrettante Leica I Luxus e una stessa quantità di rarissime Leica I con ottica Anastigmat.
Fa sorridere la presenza di modelli Leica Attrappe, cioè quelle fotocamere prive di meccanica interna che venivano utilizzate dai rivenditori, come modello da esporre nelle proprie vetrine, per non incorrere nel rischio di venire privati di una Leica funzionante e di considerevole valore. In questo caso i ladrucoli di turno rimanevano praticamente con l'amaro in bocca.
Qui di seguito alcune cifre ricavate analizzando attentamente lo storico documento:

La lista riporta 2173 matricole di apparecchi Leica.
Tra di essse ritroviamo:
N°3 Leica I Anastigmat N°183 - 248 - 260
N°3 Leica I Elmax N°336 - 712 - 857
N°2 Leica I Dial Compur N°5736 - 5846
N°5 Leica I Ring Compur N°13186 - 13240 - 13268 - 21613 - 50592
N°4 Leica I Hektor N°41603 - 49013 - 52650 - 58287
N°3  Leica I Luxus N°37276 - 48407 - 48438
N°4 Leica I Calfskin N°41643 - 42486 - 49170 - 49541
N°5 Leica Reporter N°135625 - 137011 - 150075 - 260086 - 300022
N°2 Leica Attrappe con matricole N°29032a (Leica I) 
 e la N°144176a (Leica III)

Una Leica II del 1932 con numero di matricola 107225 presente nella lista delle Leica smarrite o trafugate.
La fotocamera è apparsa recentemente ad una asta internazionale.










Una Leica IIIa dimostrativa

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La Leica che presento è un modello realizzato appositamente dai tecnici Leitz, per offrire alla propria clientela la possibiltà di visionare un esempio della qualità meccanica delle proprie creazioni.
I modelli Leica "Schnittmodell" ovvero tagliati, furono realizzati con l'introduzione dei primi modelli Leica e venivano offerti a quei rivenditori che volevano rendere attraenti le proprie vetrine espositive.
Il modello Leica IIIa N° 161651 ha avuto una storia diversa, il suo corso è avvenuto presso un Istituto Tecnico nei pressi di Wetzlar, dove pochi anni fa è stato ritrovato. Sicuramente la Leitz consegnò questo spaccato della sua famosa fotocamera per essere utilizzato dagli studenti di questo istituto, come mezzo didattico e formativo.




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Un "Pediculus" per la Leica

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Sono passati oltre vent'anni dall'acquisto di alcuni numeri della rivista Kleinfilm-Foto, una famosa pubblicazione di fotografia realizzata negli anni '30, dove ho visto per la prima volta l'accessorio in questione. Nella edizione del bimestre Settembre-Ottobre 1936, sono stato  incuriosito da un piccolo inserto commerciale che pubblicizzava la realizzazione di un nuovo accessorio per i possessori di una fotocamera Leica. L'inserzione  simpaticamente indicava che si trattava di uno "stativo da petto" nominato "EXCELSIOR-PEDICULUS" realizzato dalla ditta tedesca "Gebr. Seifert" di Ludenscheid, una cittadina distante un centinaio di chilometri a nord di Wetzlar.
L'idea mi è sempre sembrata originale ma sicuramente all'epoca, l'oggetto dell'annuncio non fu particolarmente apprezzato, perché negli anni non ho mai avuto l'occasione di poterne osservare un solo esemplare, neppure riprodotto in una immagine.
Solo recentemente, si è finalmente concretizzata l'occasione di visionare un "Pediculus" e di poterlo proporre in queste pagine.
Un oggetto realizzato con cura, molto compatto, dotato di una asta telescopica a scomparsa. La testa di fissaggio al fondello della fotocamera, riporta due filetti per poter usare il piccolo stativo con inquadrature orizzontali o verticali. Studiato per essere indossato con la cinghia in dotazione al collo del fotografo, che assicurava una maggiore stabilità in situazioni fotografiche in cui era necessario ricorrere all'uso di lenti tempi di posa.





L'asta telescopica a due movimenti del piccolo stativo, completamente estesa




La testa filettata nella posizione per realizzare inquadrature orizzontali
La testa filettata assemblata per realizzare inquadrature verticali

La testa di fissaggio rimovibile, reca due filetti per usare il piccolo stativo con inquadrature orizzontali o verticali.
L'incisione del marchio

Inserzione pubblicitaria del 1936

Il libro "GLI ESPOSIMETRI PER LE FOTOCAMERE LEICA"

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Il libro "GLI ESPOSIMETRI PER LE FOTOCAMERE LEICA"
 per i lettori di My Leica Historica
IL LINK:

Franco Tonon è stato un grande appassionato della Leica e di tutto quanto ruotava intorno a questo storico marchio. Ho usato il passato, perchè il nostro caro amico ci ha lasciati il 2 Aprile del 2014.
Purtroppo, come spesso accade nelle migliori storie, ho potuto conoscerlo solo per un breve periodo, prima che la malattia  lo portasse via. Ci siamo lasciati con la promessa di nuovi incontri per le tante cose che avremmo voluto approfondire.


La sua "cultura" Leica era enorme e chissà in quante ricerche è stato piacevolmente coinvolto, semplicemente per poter soddisfare il suo desiderio di conoscere tutto sulla storia della sua amata fotocamera.
Ma una ricerca, a lui particolarmente cara, lo ha condotto a realizzare una pubblicazione interamente dedicata  agli esposimetri, piccoli accessori, realizzati da ditte esterne per essere utilizzati con le fotocamere Leica dotate di attacco a vite e  a baionetta.
Uno studio così approfondito non era mai stato realizzato e riempie un vuoto, a livello mondiale, nella momumentale bibliografia Leitz-Leica. 


Franco ha sempre sognato  di poter di condividere la sua opera con tutti coloro che hanno nel cuore la stessa passione. E il figlio Andrea, si è preso carico di assecondare il desiderio del padre, offredoci l'opportunità di gustarci in questa sede il prezioso testo.
Il mio personale ringraziamento a Andrea e alla Famiglia Tonon per questo grande dono.



La sagoma di una Leica intagliata nel duro marmo,
accompagna il riposo di Franco Tonon

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Cari Amici di My Leica Historica, è disponibile per voi il Calendario 2018 del blog. Il PDF in alta definizione è scaricabile al link:

https://drive.google.com/file/d/1y4t43X6Kna2nZlBzYPNevJ5hmul1NZ1I/view?usp=sharing


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GLI SPECIALISTI LEICA NEL MONDO (anni' 30)

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